lunedì 24 marzo 2014

Kill Killer di Roberto Galati-L'inchiesta / 1_Lascia stare i bambini

Cari vampiri trash che sbrilluccicano alla luce del sole,
un grande regalo per voi: parte con questo post l'analisi TOTALE dei sei numeri di Kill Killer apparsi in edicola dall'aprile 1999 al gennaio 2000.
E fu così che un giorno il veneto , che si presenta all'interno del giornalino come "pittore", Roberto Galati decise di creare, scrivere, disegnare, pubblicare e distribuire in edicola un fumetto!
Il fumetto è in bianco e nero e sembrerebbe essere un bonellide (vedi il nome della serie dalle lettere iniziali identiche) ma la gabbia adottata (i due vignettoni per pagina) è di chiara matrice nero/diabolika.


[ lo strano formato di KK: più piccolo di un Dylan Dog ma più grande di un Diabolik ]
[ da notare che ai tempi un Bonelli costava 3500 lire]

Sinossi: "Lascia stare i bambini" ci presenta subito il protagonista della serie narrandone le origini.
Londra: l'ucraino Robert è felicemente sposato con l'olandese Kitty, insieme hanno una figlia di pochi anni, Alexia.
Purtroppo Alexia viene rapita e stuprata da un maniaco.


Il maniaco è ben presto arrestato e condannato a dieci anni di reclusione "che però gli vennero condonati ben presto per infermità mentale".
Al momento della "sentenza di condono" (?) Robert si trova in aula e pensa bene di farsi giustizia da solo sparando allo stupratore killer con la sua pistola Luger, e sbagliando pure mira! (!).
Viene così arrestato e rinchiuso in carcere.
Dieci anni dopo ritroviamo Robert e Kitty (quest'ultima coi capelli totalmente rasati a zero, forse perché nel frattempo ha abbracciato la fede buddista, come indicato in terza di copertina?); Robert non è più un mansueto padre di famiglia bensì si è trasformato in uno spietato giustiziere, è diventato Kill Killer!
Segnaliamo subito una grave incongruenza nella trama , da Wikipedia: -Nella sua prima avventura, in cui Kill Killer agisce per vendicare la morte della figlia di cinque anni avuta da Kitty, il nostro protagonista viene condannato ad alcuni anni di carcere per avere aggredito il presunto colpevole. Dopo avere scontato la sua condanna si riunisce quindi con Kitty, che è ora diciannovenne ed, insieme, i due si vendicano del pedofilo responsabile. Un rapido calcolo porta il lettore a concludere che, anche se si ammettesse che gli "alcuni anni di carcere" scontati dal nostro ammazzasette fossero stati soltanto due, Kitty avrebbe avuto la figlia, da Kill Killer, attorno ai dodici anni, rendendo il "giustiziere" pedofilo tanto quanto la sua vittima.-

L'albo si conclude con l'uccisione da parte di KK di due pedofili, uno dei quali era l'assassino di sua figlia.

E adesso la sequenza più bella di questo numero: "Interrogatorio e pestaggio del frocio"





E ci teniamo a ribadire che
Conclusioni finali:
Roberto Galati decise di lanciarsi in un'operazione "one-man-band" e questo fu il suo più grande errore: tutte le buone idee che pure potevano esserci furono vanificate da un'esecuzione a dir poco dilettantesca, perché non è tanto importante COSA racconti bensì COME la racconti.
Le copertine di questa serie sono, a mio avviso, la cosa più sbagliata in assoluto: mettere degli sketch svogliati sopra uno sfondo giallo (penso che il giallo servisse a identificare il genere letterario a cui il fumetto si voleva richiamare) non significa aver realizzato una cover!
Significa invece che la tua rivista rimarrà sicuramente parcheggiata in edicola!
Il logo della serie poi, piuttosto che essere realizzato bene, si preoccupa subito di esporre il "marchio registrato" e di specificare "creato da Roberto Galati"; perché qui piuttosto che di fronte ad un personaggio che vuole intrattenere il suo pubblico ci troviamo di fronte alla massima espressione di volontà di potenza dell'ego galatiano!

Il "poliziesco" creato da Galati ha di fondo delle buone idee.
Interessante è il suo voler essere pulp e politicamente scorretto a tutti i costi, il voler scandalizzare.
L'esecuzione facilona e dilettantesca però vanifica del tutto il poco di buono che c'era; direi che le incongruenze sull'età di Kitty Luger ben rappresentano l'approssimazione e il menefreghismo con cui è stato realizzato il progetto.
Aggiungiamoci che poi l'uso di un linguaggio scurrile e volgare per un prodotto di massa come il fumetto è sempre sconsigliabile oltre che di difficile gestione .

Avremo comunque il tempo, nei prossimi cinque post dedicati all'opera galatiana, di approfondire lo sviluppo di questo straordinario fumetto.

Vi lascio, cari emolettori, con questo sentito omaggio della fucker redazione:
Illustrazione di Stefano Luppichini. Suoi sono
i sei albi che andremo a recensire, e quindi lo
ringraziamo!


7 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  2. Salve. Sto ridendo come un matto mentre leggo questi post! Nessuno finora aveva mai pubblicato gli scan di KK. A questo punto però ti chiedo come posso fare a procurarmeli in qualche modo. Sono un cultore del trash e vado cercando gli scan da anni, ti sarei grato se mi permettessi di metterci le mani sopra. Grazie in anticipo e complimenti per l'ottima idea!

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    1. caro anonimo cultore del trash, questo blog proseguirà nella titanica impresa di recensire tutte e sei i numeri di KK (con relative scan delle scene più belle). Perché, nel caso non si fosse capito, questo blog POSSIEDE FISICAMENTE i sei numeri di KK! per quanto riguarda la tua richiesta come potremmo aiutarti? vuoi venire a trovarci per scannerizzare tutte le tavole realizzate dal Galati? ( http://comicfuckerhole.blogspot.it/2014/04/kill-killer-di-roberto-galati.html qui la rece del nr 2 )

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  3. ma.... sapete sue notizie ?

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  4. per quel che si sa il Galati è vivo e vegeto e c'ha pure il profilo facebook, non sappiamo attualmente che professione faccia, di sicuro non pubblica fumetti!

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