venerdì 13 novembre 2015

Alan Moore + H P Lovecraft = Neonomicon

(Considerazioni personali e recensione del volumetto Panini Comics da me acquistato)

Che Moore amasse il soprannaturale non era certo un mistero (si legga per esempio lo splendido From Hell) tant'è vero che nell'ultima parte della sua vita il nostro bardo di Northampton è addirittura diventato un mago, facendo perfino spettacoli nelle vesti di prestigiatore (scrivo prestigiatore perché io non credo ai maghi, ovviamente).

Naturale quindi il connubio con lo scrittore di Providence: era solo questione di tempo.

Nel 2011  esce l'ultimo episodio di Neonomicon (da non confondere-come ho fatto io-con Necronomicon) che vi recensisco , con un bel ritardo, nel 2015! Ma che volete farci: io il volumetto l'ho preso adesso!


La splendida cover dell'edizione Panini


 NEONOMICON
 PANINI COMICS
#Alan Moore's Neonomicon Collected# Avatar Press
176pp su carta lucida/ Colore
17,00 €


Il volume in mio posesso, edito dalla Panini, contiene due serie a fumetti: "il cortile" e "neonomicon".
Sono due serie ovviamente collegate fra loro.

"Il cortile" è l' adattamento a fumetti di un racconto scritto dallo stesso Moore, Neonomicon ne rappresenta il seguito.

In pratica il racconto "il cortile" ,da cui scaturisce questa saga a fumetti, s'ispira all'idea base del racconto lovecraftiano "l'orrore a Red Hook", in cui un poliziotto appassionato di esoterismo indaga presso un sobborgo neworkese pullulante d'immigrati clandestini dediti a misteriosi e terrificanti riti pagani.
 Moore parte da quest'idea base per poi svilupparla ulteriormente mettendoci altri elementi presi dall' universo lovecraftiano e, soprattutto, tirando fuori, senza alcun tipo di autocensura, i sottotesti sessuofobici e xenofobi che lo scrittore di Providence infilava un po' qui e un po' là.

Il Mago Moore quindi riesce nel suo intento? (attualizzare Lovecraft senza tradirlo?)

Direi di sì per quanto riguarda il sesso, direi di nì per quanto riguarda la xenofobia che ho trovato semplicemente accennata all'inizio della storia.

Bello l'inserimento dell'uso delle droghe nella trama che si amalgama bene coi deliri lovecraftiani, d'altronde la psichedelia è sempre stato un punto di forza del buon vecchio Alan!
Ed è divertente il contrasto fra il misticismo lovecraftiano (che però veniva descritto nella sua vita privata come un razionalista) e la lucidità analitica di Moore; mi ha ricordato il contrasto che si creava nel film Shinning fra Kubrick e King.

Moore va dritto come un treno nello sviscerare i temi lovecraftiani fregandosene della ricerca dell'orrore, cioè non usa trucchetti per generare suspense; l'unico punto in cui lo fa è quando usa una soggettiva sfuocata per mostrare cosa vede (cosa non vede in realtà) la protagonista senza le lenti a contatto che le correggevano la miopia, un bell'artificio narrativo per far immaginare al lettore il peggio, ma per il resto sembra che non  voglia sovraccaricare il povero lettore americano che dovrà "sopportare"il climax dell'orgia acquatica, in cui assisteremo a falli maschili eretti, abbondanti eiaculazioni e coiti etero, gay e...zoofili(?).

Non ci troviamo quindi dinanzi al visionario ritmo narrativo di From Hell bensì a quello glaciale di Watchmen; lungi da me sostenere che sia tecnicamente sbagliato ma qui si giunge alla nota dolente riguardante il disegnatore: tal Jacen Burrows [ok: ha lavorato su Crossed e io ho degli amici che sbavano su Crossed!] che come stile ricorda un pochino lo Steve Dillon di the Preacher.

Se Dillon su the Preacher si sposava bene coi dissacranti testi di Garth Ennis, qui Burrows si sposa malissimo con H P Lovecraft per niente sostenuto dalla colorazione che se ne sbatte altamente di creare un qualsiasi tipo di tensione o di mistero!
Possiamo considerare Neonomicon proprio un fumetto pornografico in quanto mostra tutto alla luce del sole e meccanicamente senza far lavorare l'immaginazione del lettore; e questa mi sembrerebbe, ma non sono un esperto e potrei sbagliarmi, la linea editoriale dell'Avatar Press.

C'è da dire poi che Moore ha un'ironia sottile che, secondo me, non aiuta ad evocare l'orrore cosmico lovecraftiano (se avete mai letto H P L saprete che pigliava tutto dannatamente sul serio), emblematica è la scena dello stupro (non aggiungo altro per non spoilerarvela) che da blasfema e devastante come doveva essere si trasformerà , in un secondo momento, quasi in "burletta"...


Col risultato che chi cercherà "un fumetto di Alan Moore" sarà pienamente soddisfatto mentre chi cercherà "un fumetto dell'orrore" lo sarà un po' meno...
Non saranno delusi invece i fan dello splatter qui discretamente presente...


Conclusione: lettura consigliata per avere un bel bignami sull'universo lovecraftiano (ma attualizzato e proiettato verso il ventunesimo secolo)e per leggersi i dialoghi meravigliosi di Moore, ma ci sarà un prezzo da pagare: i banalissimi disegni!
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