sabato 26 marzo 2016

Misteria: una sexy indagatrice dell'incubo!

cover di Alessandro Biffignandi
Se tutti sanno che nel 1986 la Sergio Bonelli Editore decideva di far tornare di prepotenza il fumetto horror nelle edicole presentando un insolito indagatore dell'incubo, di sicuro NON tutti sanno che già nel 1984 mamma Edifumetto presentava un'insolita indagatrice dell'incubo...
clicca per ingrandire l'immagine
Curiosa in effetti l'idea della parentela con lo "storico"personaggio "CIMITERIA", forse nella speranza di accalappiarne tutti i vecchi lettori?

Analizziamo insieme il numero uno (che conterrà scene di sesso e violenza, noi vi abbiamo avvertito!) e vediamo le somiglianze col futuro indagatore dell'incubo bonellliano; per cominciare, come visto nella vignetta soprastante, Misteria vive a Londra ove ha uno studio che accoglie i suoi clienti...
(Non sappiamo di chi siano i testi di questo fumetto, i disegni vengono attribuiti allo studio Leonetti)

M. ha il suo fedele assistente che non è uno spietato battutista come Groucho ma vedremo che ogni tanto qualche freddura la lancia. La tradizione edifumettesca vorrebbe che Bernard fosse gay ma in realtà è totalmente asessuato.
M. è single proprio come Dylan Dog ma, come vedremo, invece di avere un "quinto senso e mezzo" possiede delle robuste capacità paranormali...

In questo primo numero M. deve rintracciare una ragazza scomparsa, per farlo usa le sue facoltà medianiche attraverso un ciondolo appartenente alla ragazza stessa.
Recatasi all'hotel dove presumibilmente si trova la ragazza:
siparietto...

...comico!
M. però viene catturata da dei tipacci poco raccomandabili:

 Costui è un famoso santone indiano dotato di enormi poteri paranormali...

Come salvarsi da uno stupro e dalla morte certa?
scusate per la censura!

quello che si dice "correre col fuoco al culo!"
"Però sia ben chiaro che non sono gay!"



















Un personaggio molto interessante, questa Misteria, che però avrà vita breve, essendo nata ormai nella fase calante dell'Edifumetto...nel prossimo post il secondo numero!
Se volete scaricarvi-senza censure- questo fumetto, basta cliccare qui.

giovedì 24 marzo 2016

Resa dei conti a Little Tokyo-recensito da Lyon

RESA DEI CONTI A LITTLE TOKYO

(Showdown in Little Tokyo, 1991)

Il deflagrante fenomeno dei film di arti marziali occidentali, 

innescato dai ninja movies ed esploso 
con Jean-Claude Van Damme nella seconda metà degli anni ’80, non accenna minimamente a concludersi neanche con l’inizio del decennio successivo. 

Non si tratta più di terremoti destinati a sconvolgere il panorama cinematografico mondiale,

 ma di scosse d’assestamento di diversa entità, che non lasciano segni permanenti nell’immaginario collettivo ma divertono ed emozionano ancora i fans della prima ora, creando nuove icone del genere ed allargando la platea di appassionati. 

Proprio in questa categoria va a collocarsi un prodotto scanzonato ma farcito con buone dosi di violenza come “Resa dei Conti a Little Tokyo”. Diretto con professionalità da Mark L. Lester, che conferma quanto di buono aveva espresso dietro la macchina da presa in “Classe 1984” (1982), “Commando” (1985) e “Classe 1999” (1990), il film è un valido esempio di action movie a caratterizzazione marziale, poggiato sul frizzante dinamismo di due protagonisti come Dolph Lundgren ed il compianto Brandon Lee. 

Accolto tiepidamente nelle sale americane, questo titolo diviene ben presto uno dei più apprezzati sull’allora florido mercato dell’home video, facendo registrare incassi ragguardevoli.


 Un successo di cassetta destinato, di lì a poco, a conoscere un ulteriore incremento in tristi circostanze,

 ovvero dopo la prematura scomparsa di Brandon Lee nel 1993. 
“Resa dei Conti a Little Tokyo” è un eccellente prodotto d’intrattenimento, confezionato con perizia e non privo di una certa originalità, grazie al fascino esotico della cultura giapponese che valorizza uno script solido ma certamente non brillante. 

Girato a Los Angeles, precisamente nel distretto etnico nippo-americano di Little Tokyo, il film narra le vicende di Chris Kenner (Lundgren) e Johnny Murata (Lee), due poliziotti alle prese con uno spietato clan di Yakuza (criminalità organizzata giapponese) che punta ad introdurre su mercato locale una nuova droga, lasciando dietro di sé una scia di violenza e morte.

Nonostante la pellicola tragga uno dei suoi innegabili punti di forza dalla sinergia della strana coppia formata da Dolph Lundgren e Brandon Lee, 

pare che in realtà i due attori nutrissero forti antipatie reciproche. Testimonianze dirette riferiscono ancora oggi come Lundgren non digerisse gli atteggiamenti da divo del giovane Lee, arrivando più volte a definirlo un «insopportabile arrogante, sempre intento a pavoneggiarsi in pose da fichetto». Nonostante tutto, il lavoro svolto sul set dai due attori, entrambi artisti marziali di primissimo livello, è veramente eccellente: Lundgren, eroe spinto da sete di vendetta, e Lee, spalla irriverente e spiritosa, interagiscono alla perfezione, valorizzando ogni singolo combattimento con spunti originali e magistrali esecuzioni. 


A regalare un valore aggiunto alla pellicola non manca un antagonista d’eccezione: 

il perfido capo clan Yoshida, interpretato dal sempre ottimo Cary-Hiroyuki Tagawa, è l’antica nemesi di Chris Kenner, un personaggio negativo fino all’eccesso ma mai caricaturale, un villain estremo consapevole e fiero della sua natura malvagia.


 L’immancabile presenza femminile è onorata appieno dalla carica sensuale di Tia Carrere, 

impegnata nel ruolo di Minako Okeya, una ragazza in fuga dal clan di Yoshida, destinata a trovare conforto e salvezza fra le braccia di Chris Kenner.


 Inutile aggiungere che fra i due nascerà un amore, 

con tanto di scene di nudo dirette in modo impeccabile, dove però la Carrere si farà sostituire della prosperosa modella Tera Tabrizi.

Menzione speciale per l’indimenticabile scontro finale, in cui Lundgren e Tagawa danno un saggio nell’uso della katana, cimentandosi nella perfetta esecuzione di tecniche di spada nel bel mezzo di una festa popolare: una degna conclusione per un film avvincente e denso di quell’atmosfera elettrizzante che continuava a caratterizzare alcuni episodi di cinema marziale dei primi anni ’90.

Lyon.

BONUS:
(la logica dei film action: guardate questo video e poi ditemi se non era più saggio pagare il pizzo alla yakuza!)

lunedì 21 marzo 2016

WALLESTEIN: ultimo numero!

In questo post avevamo parlato delle origini di Wallestein, adesso analizzeremo la sua ultima uscita

per chi fosse interessato alle scan di tutte le pagine del fumetto che analizzeremo, consigliamo di fare un salto su VintageComiX.
(clicca sulle immagini per ingrandirle)
Siamo nel 1982 e ormai gli albi dell'Edifumetto sono diventati pienamente hardcore, si è adeguato anche W. che, nato nel lontano 1972, originariamente suggeriva soltanto le scene di sesso senza mostrare organi genitali al lavoro.

Le immagini che seguiranno contengono nudi e violenza grafica, chi non gradisce è pregato di non continuare la lettura!
Un grazie a Charles che ha scannerizzato queste pagine...
Testi di Renzo Barbieri e disegni  di un giovane Marco Bianchini!
Reed Richards insieme a Java che fanno i guardoni??
Uscita dall'acqua la ragazza si stende al sole e, pensando di non essere vista, si masturba.
sei tu Jack Kirby??
Il guardone e il suo amico si trovano nei possedimenti del Conte Wallestein e difatti:

E infatti qualche giorno dopo il principe esce a passeggio con Lara
W. e Sara intanto si trovano in un bar aspettando che la loro giovane amica torni in compagnia del principe Hurligan, inaspettatamente incontrano l'ispettore Fleming...
W., dovresti ascoltare l'ispettore!
Trascorsa la notte in albergo, W., Sara e Lara l'indomani fanno ritorno al castello.
Ben presto W. e Sara ripartono, lasciando incautamente Lara da sola, la giovane ne approfitta per raggiungere a Londra il suo amato principe, il quale non perde tempo ad ospitarla a casa sua e, la notte stessa, a cogliere il fiore della verginea ragazza:

Ma dopo un bollente rapporto sessuale Hurligan ritorna in camera da letto con una sorpresa che cambierà per sempre (in peggio) la vita della giovane:
La giovane subisce un brutale stupro di gruppo...ma perché una tale violenza? Qual è il vero fine di tutto ciò?
Tornati al castello W. e Sara si accorgono della sparizione di Lara, decidono quindi di cercarla a Londra:







Fatta visitare da un dottore e messa a dormire la ragazza, W. e Sara cercano di rilassarsi facendo l'amore, inaspettatamente Lara si sveglia e irrompe nella loro camera da letto




Avete visto la firma del disegnatore?







Ahimé, una fine molto triste per il nostro antieroe!