giovedì 7 giugno 2018

BALBOA n 1 (RONNY ROSS_S.Pennacchioli)

Ed eccoci di nuovo negli anni 90!
In quegli anni una gloriosa casa editrice viterbese, denominata PLAY PRESS, si preparava a stravolgere il panorama fumettistico italiano.
Non contento di aver importato i migliori fumetti americani di supereroi, lo spregiudicato direttore MARIO FERRI decide di lanciare, e quindi produrre, un fumetto tutto Made in Italy ;  si affida alle capaci mani (da tastiera) di SAURO PENNACCHIOLI e quel che ne esce fuori è
Teniamo conto che questo numero uno esce nel 1989, ben prima quindi che la perugina Star Comics prendesse coraggio, nel 1992, e lanciasse LAZARUS LEDD (il più popolare fumetto italiano bonellide, cioè non prodotto dalla  Bonelli). Anche il fuoco di paglia DEMONHUNTER (che conosce inizialmente una grande fortuna editoriale) uscirà solo nel 1994.
Curiosamente, questo fumetto, prima della sua chiusura avvenuta nel dicembre 1996, cambierà totalmente nome (inventandosi una giustificazione all'interno della storyline) passando quindi da RONNY BALBOA (nome assonante con un certo Rocky Balboa) a RONNY ROSS (nel n.67, anno 1995).
Anche il design delle cover (che all'inizio aveva la medesima impostazione del bonelliano NICK RAIDER, fumetto nato un anno prima, nel 1988) cambierà drasticamente, abbandonando il caratteristico riquadro giallo.

E questo Balboa, in definitiva, com'è?
Un giallo brillante, nel senso che la cifra stilistica del Pennacchioli è mettere battutine di natura sessuale in bocca ai suoi personaggi, e puntare a situazioni potenzialmente porno fermandosi due vignette prima che la cosa degeneri; scritta così suonerà strana, invece è una tecnica che funziona e il fumetto è molto piacevole da leggere, proprio perché risulta irriverente e non si prende sul serio.
Ci sono anche le investigazioni, tranquilli, e, in questo primo numero, pure il finale a sorpresa.

Piacevole il fatto che il protagonista, l'avvocato Balboa (futuro Ross), sia un intellettuale, un uomo che punta sul suo acume, piuttosto che un ammazzasette: al posto di muscoli o armi da fuoco ha una squadra di aiutanti, cosa che ritroveremo, molti anni dopo, nel bonelliano Julia.


































































































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