sabato 12 marzo 2016

Senza esclusioni di colpi-recensito da Lyon.

SENZA ESCLUSIONE DI COLPI

(Bloodsport, 1988)

E’ il 26 febbraio del 1988, una data che si rivelerà fatidica per la storia del cinema di arti marziali. 
Nelle sale americane si proietta per la prima volta “Senza Esclusione di Colpi”, una produzione a basso budget della Cannon Films, con protagonista un giovane ed atletico attore belga, dagli importanti trascorsi sportivi nel karate e nella kickboxing.



 Il suo nome è Jean-Claude Van Damme, futura stella dell’action mondiale e la sua performance in questo film darà l’impulso vitale decisivo per la rinascita del cinema di arti marziali in occidente. Costato appena un milione e mezzo di dollari, “Senza Esclusione di Colpi” si rivela un clamoroso successo, incassando oltre 65 milioni di dollari sul mercato mondiale: il fenomeno Van Damme è appena esploso e sarà destinato a durare per anni. 
La pellicola, ispirata a vicende realmente accadute, si basa su una trama molto semplice, che vede il pilota militare Frank Dux (interpretato da Van Damme) partecipare al Kumitè, una violenta competizione segreta che si tiene nei bassifondi di Hong Kong, in cui si affrontano maestri appartenenti a diverse discipline marziali. 
I punti di forza del film sono molteplici: la carica dirompente del protagonista, la linearità del soggetto di Sheldon Lettich e la mano ferma di Newt Arnold in cabina di regia, senza dimenticare la presenza di un villain d’eccezione come Bolo Yeung (nella parte di Chong Li), già antagonista di Bruce Lee ne “I 3 dell'Operazione Drago” e la splendida colonna sonora, firmata da maestri come Stan Bush e Paul Hertzog.

Splendida locandina di Enzo Sciotti.

 Ad impreziosire l’insieme va registrata la presenza di molti personaggi di contorno memorabili: da Paulo Tocha (Paco), autentica leggenda del Muay Thai, al simpatico gigante Donald Gibb (Ray Jackson), passando per la stupenda Leah Ayres (Janice Kent), prima di una lunga serie di bellissime comprimarie dell’attore belga. Da non dimenticare anche la valida prova del sempre bravo Michel Qissi (Parades), amico fraterno di Jean-Claude Van Damme e la curiosa presenza del futuro Premio Oscar Forest Whitaker (Rawlins). 
Partendo, con pochi mezzi, da un’idea che rappresentava un tributo ai lungometraggi di Bruce Lee, il film si evolve in una variopinta girandola di atleti e stili lontani fra loro, innescando la miccia che farà esplodere nell’immaginario collettivo il mito del confronto fisico fra discipline diverse, influenzando, così, in modo indelebile il cinema di genere (ben tre i sequel, oltre a decine d’imitazioni), gli sport da combattimento (le odierne MMA) e persino il mondo dei videogames (da Street Fighter in avanti). 
A distanza di quasi trent’anni, l’impatto visivo delle scene di combattimento presenti in “Senza Esclusione di Colpi” resta ineguagliato, così come la sua carica emotiva, capace di coinvolgere ed esaltare in modo sano lo spettatore. 
Purtroppo, la strada intrapresa dal cinema marziale dalla seconda metà degli anni ’90 in poi ha privilegiato una tendenza modaiola, supportata da un eccesso di effetti speciali, sacrificando quell’energia dinamica, frutto di una visione marziale forse ingenua, ma certamente sincera, che aveva reso e rende tutt’ora questo film un autentico diamante grezzo, un piccolo grande capolavoro divenuto oggetto di culto per varie generazioni.

Lyon Gaultier.


Un consulente d'eccezione per il film: the real Frank Dux !

Bolo Yeung è il cattivissimo campione in carica Chong Li
Donald Gibb è Ray Jackson, la spalla comica di JCVD
JCVD nella pellicola cerca la drammaticità che aveva Bruce Lee ne "I 3 dell'operazione drago"

Bonus OST:

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